by Metalli Blog
Per il mercato dello zinco si prospetta una fase di ribassi nel breve periodo. Il calo della domanda da parte della Cina rischia di far cadere i prezzi soprattutto nel paese asiatico, dove le fonderie sono state costrette a ridurre la produzione già in aprile-maggio, nella speranza di non vedere crollare i listini.
Gli effetti di una domanda fragile dovrebbero manifestarsi in particolare tra giugno e agosto: i produttori si attendono quotazioni attorno ai 17 mila yuan (2.623 dollari) per tonnellata per la vendita spot, mentre alL’LME il metallo è scambiato intorno a 2.260 dollari/tonn., in calo del 7% dall’inizio dell’anno.
Secondo Li You, analista di Minmetals Futures a Shenzen City, lo zinco, dal punto di vista dei fondamentali, è il peggiore tra i metalli di base: le fonderie potrebbero tagliare la produzione e la domanda di minerale potrebbe ridursi. Già ora molte fonderie di zinco affermano di lavorare in perdita, visto che i prezzi del concentrato sfiorano i 13mila yuan per tonnellata.
Con la produzione in calo, la conseguenza è che oggi le riserve di zinco, dopo essere salite più del 50% tra gennaio e aprile 2010, si sono rapidamente assottigliate e ora ammontano a 1,3-1,5 milioni di tonnellate. Molto basse e non mancano tra gli analisti, coloro che sono convinti che sia da mettere in conto una lenta ma sostanziosa ripresa degli ordinativi.
Gli ottimisti – che sono convinti che lo zinco prenderà il posto del rame nelle mire degli investitori – ritengono infatti che la richiesta di metallo dovrebbe riprendere a partire da settembre quando scatterà l’imponente piano sviluppo immobiliare (da 10 milioni di nuove abitazione a basso prezzo) previsto dal Governo.
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