Monday, July 11, 2011

Siamo di nuovo al sell off, Milano -2,50%

by WSI

Milano - Tornano di nuovo pesanti le vendite sia sul mercato azionario che sui titoli di stato italiani, dopo il tonfo del 3,5% registrato lo scorso venerdì dal Ftse Mib; sempre venerdì l'indice di riferimento dei bancari Ftse Italia All-Share Bank Index  è crollato fino al 4,5%, scivolando al minimo in tre anni, con Unicredit (che in totale la scorsa settimana ha lasciato sul terreno il 20%) che ha perso venerdì fino al 8%, testando il livello più basso dall'aprile del 2009.

 Dopo la speranza che oggi le cose potessero andare diversamente, il Ftse Mib torna a cedere pesantemente terreno. Siamo punto e a capo.

 L'indice Ftse Mib torna a perdere verso le 13.30 ora italiana più del 2% circa, il 2,50% e continua ad arrancare sotto quota 19.000 punti. La misura comunicata ieri dalla Consob  alla fine non sortisce effetti: la Commissione ha deciso che, a partire da oggi, gli investitori che detengano posizioni ribassiste rilevanti sui titoli azionari negoziati sui mercati regolamentati italiani sono tenuti a darne comunicazione alla Commissione. Da segnalare comunque che la Consob non ha imposto un divieto stretto alle vendite allo scoperto, ma ha solo imposto nuove norme di trasparenza. Inoltre, dagli Usa è arrivato tra l'altro un giudizio molto negativo anche sull'operato della Consob. Critiche sulla manovra tardiva della Consob sono arrivate anche da un analista italiano.

 E un altro esperto tntervistato da Class, Cnbc Marco Capurro di Banca Carige SGR, afferma che, nonostante le misure della Consob, "la situazione delle banche in Italia rimane sempre la stessa. Certo, in un'ottica di investimento se si guarda alle valutazioni dell'indice le valutazioni non sono così tremende, ma per il risparmiatore privato andare sui titoli rappresenta un rischio altissimo, se ci considera anche l'elevata volatilità. Noi siamo stati venditori e abbiamo sull'azionario una view neutral che va verso il negative".

 Niente di buono neanche dal mercato dei titoli di stato italia, con lo spread BTP/Bund, che ha toccato un nuovo massimo. E non solo. La tensione sui mercati dei titoli di stato porta i rendimenti del decennale a balzare fino al 5,4%, al nuovo record assoluto di 11 anni, cioe' dall'introduzione dell'euro nel 1999. Il BTP 4 3/4 21 quota 95.385. E il prezzo dei CDS, (credit default swap) a 5 anni relativi al debito sovrano dell'Italia non ferma la sua corsa, e tocca anch'esso il nuovo massimo assoluto.

 I motivi di questi continui attacchi all'Italia vanno individuati nella debolezza del governo, negli scontri continui ra ministri economici, e soprattutto (e' almeno questa la visione da Londra) per l'arresto di Marco Milanese, il piu' stretto collaboratore del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, per corruzione e associazione a delinquere. Un fatto molto preoccupante, intollerabile per la comunità dei grandi investitori esteri.

 Intanto arriva anche la conferma secondo cui gli hedge funds americani starebbero scommettendo al ribasso contro i bond italiani. La notizia e' del Financial Times, che nell'edizione online scrive: "I fondi speculativi di New York stanno piazzando massicci ordini scommettendo sul calo dei titoli di stato emessi dal governo italiano, shortando direttamente i bond della terza maggiore economia dell'eurozona".

 Oggi però non si può dire che la maglia nera spetti a Milano. Tra gli altri listini europei, Madrid cede infatti il 2,22, Lisbona è arrivata a perdere il 2,6%, anche Atene ha fatto -2%; meglio Parigi (-1,69%), Francoforte (-1,19%) e soprattutto Londra, che si limita un calo di poco più di mezzo percentuale circa. Da segnalare oggi l'incontro straordinario dell'Unione europea, per discutere sugli aiuti alla Grecia e anche del caso Italia, anche se le informazioni a tal proposito sono molto contrastate.

 Il quadro azionario globale è in generale negativo: i listini asiatici hanno chiuso in calo, e lo scorso venerdì anche Wall Street è stata oggetto di vendite, causa il dato "inaccettabile" del rapporto sull'occupazione.

 Sul fronte valutario l'euro continua a perdere terreno, scontando i timori sul rischio italiano e in generale sul futuro dei Piigs. Il rapporto usd/usd scende così sotto quota $1,42, a $1,4106, al livello più basso dallo scorso 27 giugno. La moneta unica scivola anche a 113,78 nei confronti dello yen.

 Tornando a Piazza Affari, ad alimentare di nuovo le tensioni sono i bancari, che in mattinata avevano segnalato, in alcuni casi, un lieve tentativo di recupero, e che ora tornano invece a perdere terreno. Unicredit vira infatti in rosso e fa ora -0,24%, dopo aver ceduto il 20% la scorsa settimana; ancora peggio fanno BPM (-2,02%), Mediolanum arretra del 3,17%, così come anche Mediobanca. Azimut Holding cede il 3,14%, Mps perde l'1,65% e Intesa SanPaolo ora arriva a fare -3,75%.

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