by Tito Boeri
Per accorgersi di quali siano le basi scientifiche della correzione del Prodotto Interno Lordo per attività illegali “con scambi volontari” promossa da Eurostat e attuata anche dal nostro istituto di statistica, basta guardare il grafico qui sotto. Ci dice qual è la quota del Prodotto Interno Lordo associata a prostituzione, droga e gioco d’azzardo nei diversi paesi che hanno fatto questo aggiustamento. In Italia queste attività valgono, con le debite proporzioni, quasi dieci volte in più che in Germania, cinque volte in più che nel Lussemburgo, il doppio che in Slovenia e un terzo in più che nel Regno Unito, l’unico paese in cui è l’ufficio statistico ad avere chiarito come questi numeri sono stati calcolati. L’ufficio Statistico di sua Maestà la Regina ha stimato il valore aggiunto associato al traffico di droga moltiplicando il potenziale numero di consumatori di sostanze stupefacenti con congetture sulle dosi di cui fanno uso, senza preoccuparsi di controllare (sarebbe stato “troppo complesso”) che queste cifre abbiano una qualche corrispondenza con gli accertamenti giudiziari e della polizia sul traffico di droga. Il contributo dato dalla prostituzione al Prodotto Interno Lordo è stato invece stimato guardando all’offerta anziché alla domanda: invece di stimare il numero di utilizzatori finali, sono stati raccolti dati sul consumo di preservativi, sul numero di “tenute da lavoro” delle prostitute e sulle abitazioni in affitto adibite a ricevere i clienti. Non sappiamo quale metodo abbia utilizzato l’Istat, ma le cifre diramate in questi giorni implicano che ogni maschio italiano in età sessualmente attiva spende circa 167 euro l’anno per andare con prostitute, che il traffico di droga genera un valore aggiunto pro-capite di 248 euro e il contrabbando di sigarette ha un valore aggiunto di circa 30 euro per fumatore o una spesa per fumatore di almeno 300 euro (trattandosi di beni importati, bisogna dedurre dalla spesa degli italiani il costo delle sigarette acquistate all’estero dai contrabbandieri), vale a dire un terzo dei consumi di una famiglia media per tabacco. Se crediamo a queste stime, dovremmo ritoccare la facciata del Palazzo della Civiltà Italiana dell’EUR. Più che “un popolo di poeti di artisti e di navigatori”, siamo soprattutto un popolo di drogati, contrabbandieri e…. puttanieri.
Elaborazione dati da Istituti Statistici Nazionali
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