Thursday, April 17, 2014

La Cina, i suoi economici guai, il suo sistema bancario fantasma. Come sue certe spose

by Edoardo Varini

Il portavoce dell'Istat cinese si chiama Sheng Laiyun, e non ricorderà la giornata di ieri tra le sue migliori. Perché gli è toccato di dire al mondo che il Pil cinese è giunto ai minimi da 18 mesi a questa parte: 7,4%.

Ed anche altri dati non sono felici: -6,6% nelle esportazioni, -11,3 nelle importazioni, indice PMI a 48,3, sotto la soglia critica di 50, il che significa che i direttori degli acquisti – coloro che fanno gli investimenti per le aziende – non la vedono bene. E poi questa storia della liquidità che cala, del crollo dei nuovi prestiti.

Poco più di un mese fa abbiamo avuto il primo fallimento di un corporate bond cinese, emesso da Chaori Solar Energy Science & Technology: i 14,7 milioni di dollari che servivano per onorare gli interessi non si sono trovati.

La compagnia di navigazione Nanjing Tanker sarà cancellata dalla borsa di Shangai. Mai era accaduto ad una società sostenuta dal governo centrale, che però ora deve fare pur esso i suoi conti. Dunque il delisting, per 2 miliardi di dollari di debito: oltre quattro volte il patrimonio netto.

Se qualcuno un lustro fa fosse venuto a dire che il livello di crescita cinese non era sostenibile gli avrebbero riso in faccia. Ora si è tutti appoggiati al parapetto ad attendere il riassetto, dolorosissimo, che condurrà l'economia del dragone dalla sovpproduzione e dalla completa noncuranza verso la sostenibilità ambientale alla sostenibilità, in tutti i sensi.

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Jumei.com è un rivenditore online di cosmetici. Un colosso cinese. Uno dei tanti, con sede a Pechino. Lo scorso anno ha fatturato 1 miliardo di dollari. Debutterà in borsa entro fine anno ma non a Shangai, a Wall Street.

Le esportazioni cinesi, l'abbiamo visto, sono in calo. La crescita si dovrà dunque puntellare alla domanda interna. Chi la finanzia? Chi l'ha finanziata fino ad oggi? La Banca centrale, certo. Ma per la più parte il cosiddetto "shadow banking", che vuol dire "sistema bancario ombra", o "collaterale".

Questo sistema ora concede prestiti chiedendo a garanzia materie prime. Ferro e rame stanno arrivando a fiumi in Cina, come mai prima. Con lettere di credito. Se però cala il prezzo dei metalli ti viene chiesto di rientrare. A quel punto ci devi riuscire. E non è per niente facile. Però qui siamo in Cina, dove se vuoi puoi sposare anche un fantasma. La cerimonia la chiamano minghun. In fondo "shadow" puoi tradurlo anche "spettro".

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