E mentre tutti gli stati d'Europa provvedono a rivedere e limitare i propri programmi di utilizzo e sviluppo del nucleare, l'Italia, con 24 anni di ritardo, si dimostra decisa a tagliare tutti gli incentivi per le energie rinnovabili (sicure ed ecologiche) e a continuare la lenta e costosissima corsa all'atomico.
Ad assicurare che il Bel Paese non ha la minima intenzione di rivedere i propri piani d'investimento sull'energia nucleare è il ministro Stefania Prestigiacomo; convinta, insieme a Franco Frattini, che non sia necessaria nessuna nuova discussione su sicurezza e necessità degli impianti.
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