by Il Sole 24 Ore
Il processo a Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile in riferimento al caso Ruby «avrà una corsia preferenziale». È quanto hanno riferito fonti della procura di Milano in merito al rischio affollamento udienze per il premier, coinvolto in quattro procedimenti al tribunale di Milano. Il fatto che il processo sia con rito immediato «ha di per sé tempi celeri», inoltre visto che «la parte offesa è una minorenne (all'epoca dei fatti Karima El Mahroug, detta Ruby, non aveva 18 anni, ndr), ha diritto a una corsia preferenziale».
Cassazione: decide il giudice se il reato è ministeriale o no
La questione delle udienze dei quattro procedimenti a carico del premier è stata affrontata venerdì mattina in un incontro tra Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi, e Livia Pomodoro, presidente del tribunale di Milano. La procura, da parte sua, ha fatto sapere che «i processi li vogliamo fare tutti e in tutti i giorni liberi e poi non è un problema della procura, poiché ha tanti magistrati pronti ad andare in udienza».
Il Pd: Dopo la Cassazione la maggioranza rinunci al conflitto di attribuzione
«Dopo la decisione di ieri della Cassazione, i capigruppo di maggioranza dovrebbero avere il buon senso di ritirare la lettera con cui chiedono alla presidenza della Camera di sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello stato relativamente al caso Ruby». Lo ha detto la capogruppo democratica nella giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera, Marilena Samperi, in merito alla decisione della VI sezione penale della Cassazione che ieri, relativamente al processo che vede l'ex ministro Mastella imputato a Napoli per alcuni reati, tra cui la concussione, ha chiarito che è solo il giudice ordinario a stabilire la natura ministeriale del reato.
«Dopo la decisione di ieri della Cassazione, i capigruppo di maggioranza dovrebbero avere il buon senso di ritirare la lettera con cui chiedono alla presidenza della Camera di sollevare un conflitto di attribuzioni tra poteri dello stato relativamente al caso Ruby». Lo ha detto la capogruppo democratica nella giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera, Marilena Samperi, in merito alla decisione della VI sezione penale della Cassazione che ieri, relativamente al processo che vede l'ex ministro Mastella imputato a Napoli per alcuni reati, tra cui la concussione, ha chiarito che è solo il giudice ordinario a stabilire la natura ministeriale del reato.
«Se non fossero state sufficienti le abbondanti pronunce giurisprudenziali e la dottrina, la decisione di ieri mette una pietra tombale sull'ipotesi peregrina proposta dai capigruppo Cicchitto, Reguzzoni e Sardelli - ha aggiunto Samperi -. Per la Cassazione non ci sono dubbi sul fatto che è il giudice ordinario a dover stabilire se un reato ha natura ministeriale e, una volta esclusa la ministerialità, non ha l'obbligo di informare la Camera di appartenenza dell'imputato-ministro. I riflessi sul caso Ruby sono evidenti: alla maggioranza chiediamo di fare un passo indietro ed evitare di fare scelte che avrebbero solo l'effetto di avvelenare il dibattito politico e alimentare uno scontro istituzionale senza precedente, mortificando la Camera e costringendola a difendere una tesi indifendibile».
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